Salemi si presenta come uno scrigno prezioso, tra natura e storia, all’interno del quale trionfano le tradizioni.
Siamo in un piccolo borgo medievale nella Sicilia occidentale, in una zona collinare bagnata dal mare. “Salemi” in arabo significa moschea: un omaggio alla cultura araba e alla storia siciliana, che vuole che in quel territorio si ergesse proprio questo luogo di culto.
È qui che nel 2011 nasce Musita: da viticoltori del territorio a imprenditori vinicoli a tutti gli effetti. A guidare la Cantina, una missione ben precisa: raccontare e valorizzare la Sicilia, con attenzione ai piccoli territori.
“La Sicilia si misura palmo a palmo”. Così afferma Vito Amato, General Manager di Musita, accompagnato da Carmela Ardagna, enologa di casa, in occasione dell’Evento Degustazione organizzato da BFG lo scorso 10 Marzo.
Musita: storia dei terroir siciliani
L’azienda, di proprietà della famiglia Ardagna, vuole rappresentare la Sicilia non solo attraverso le varietà autoctone dell’isola, ma anche mediante le tante declinazioni dei diversi terroir siciliani.
60 ettari di proprietà coltivati, a cui si aggiungono i terreni dei produttori locali che hanno sposato il progetto “Partner in Vigna”, per un totale di 150 ettari. Un programma che prevede il coinvolgimento di selezionati viticoltori di Salemi in base al potenziale del vigneto: piccole realtà impegnate nella produzione di uve, espressione identificativa del territorio.
850.000 le bottiglie della casa, e un obiettivo ambizioso che vorrebbe vederle toccare il milione entro la fine del 2023.
Cinque le linee di prodotti di punta, le cosiddette “riserve”:
- “PassoCalcara”, massima espressione della cantina, che comprende tre vini: Bianco 2017, Rosso 2018, Metodo Classico;
- “Organicus”, la linea bio costituita da 5 vini monovarietali autoctoni, che esprimono lo spirito mediterraneo del territorio;
- la linea “Teste di Moro”, legata a doppio filo all’icona siciliana che riporta alle radici moresche, contraddistinta dal packaging distintivo disegnato da un’artista locale (comprende 7 vini, 3 bianchi, 3 rossi e uno Chardonnay);
- Regie Terre: linea che racchiude l’essenza dell’essere siciliani, raccontata dal frutto delle nobili terre che circondano Musita;
- la linea “PassoPasso”, incentrata su un unico prodotto: l’iconico Zibibbo, che la passione di abili mani rendono un vino dolce e intenso.
Rispetto e identificazione delle caratteristiche dei micro territori, ricerca di eleganza e freschezza in tutti i vini, riconoscibilità della varietà nella bottiglia, e sicilianità a fattor comune, sono i punti saldi di Musita.
Ad oggi la Cantina è presente nel mercato regionale, nazionale e internazionale (con Cina, Usa e Giappone in testa), vantando la dicitura esclusiva IGT Salemi (sottozona della DOC Sicilia).
La degustazione: un viaggio multisensoriale
Degustare il vino siciliano significa viaggiare nell’isola dove nascono emozioni uniche.
Emozioni fatte di tradizione, storia, paesaggi, culture.
Quella proposta durante la Degustazione che ha coinvolto la forza vendita di BFG è stata un’escalation di gusto, a partire dal vino più leggero (alcolicamente parlando, oltre che a livello tannico) per poi continuare via via con quelli sempre più “pesanti” e forti.
I vini Musita degustati
I protagonisti indiscussi sono stati:
- Chardonnay Sylo: si distingue per un sapore pieno, armonico e persistente, con note di ananas;
- Grillo: caratterizzato da un aroma di fiori e agrumi dal sapore vivace ma dal finale morbido;
- Salemi Bianco IGT: vino dalle note olfattive di gelsomino e agrumi, ma anche note più calde che ricordano la papaya;
- Syrah Rosso: dall’aspetto rosso rubino carico, con note di marasca e spezie, chiude con note tanniche di corpo persistenti;
- Zibibbo Moscato: un vino che fa “esplodere” il bicchiere, prepotente al naso ma dall’aromaticità delicata;
- Passo Calcara Bianco 2018: selezionato in una Masterclass tra i migliori siciliani. Un vino longevo in grado di accompagnare carni bianche o pesce grazie alle sue note di vaniglia, miele, legno;
- Merlot: un vino fruttato e intenso della Linea dei Mori, anno 2022, dalla giusta struttura, brillante e vivace con note di frutti di bosco e mirtillo e tannini suadenti e di carattere;
- Nero d’Avola, un vino rosso bio derivante dalle varietà più selvagge, affinato in barrique di anno precedente. Si caratterizza per le sue note di ciliegia e marasca e per l’eleganza dei suoi tannini;
- Amal Syrah: colore rosso rubino intenso, affinato per alcuni mesi in vasca di acciaio e in piccola parte nel legno;
- Reggie Terre Rosso: da vitigni Syrah e autoctoni, nasconde aromi di frutti rossi, ciliegia, mirtilli. Gradevole al palato e ideale come aperitivo, lascia in bocca un finale persistente;
- Passo Calcara Rosso Riserva: da vitigni Nero d’Avola e Syrah, è un vino che risultata vellutato al palato: “vino e naso si parlano”, grazie a note speziate, di marasca, ciliegia, incenso;
- Passo Passo Passito: non il classico vino passito di Pantelleria, ma un passito rivisitato in chiave moderna e di estrema fruibilità. Un prodotto fresco, dalla fragranza olfattiva e gustativa, da cui riaffiorano erbe aromatiche, ottimo se accostato a formaggi erborinati.
Il racconto di una Sicilia inedita
I vini scelti per la Degustazione hanno raccontato la Sicilia in una chiave inedita. Vini puliti, netti, franchi ed eleganti.
In ogni calice, narrato sapientemente da Carmela e Vito, si nascondevano suggestioni e sfumature olfattive che rimandavano dritte al terroir di provenienza.
Un viaggio multisensoriale che ha attraversato la Sicilia in lungo e in largo.
Al prossimo appuntamento BFG!
