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L’importanza dell’etichetta in un vino: come leggerla e interpretarla

Storie

Equilibrata o spiritosa, classica o moderna, monocromatica o multicolore, disegnata a mano o minimal. L’etichetta di un vino può essere considerata una piccola opera d’arte.

Al di là dell’aspetto grafico piacevole che può avere il fronte dell’etichetta, è il retro la parte che riserva le migliori sorprese per gli addetti al settore.

Una sorta di libro aperto: permette di conoscere un vino leggendone solo l’indice. 

Un indice che deve contenere tutte le informazioni utili a orientare la scelta dei consumatori e a informarli sul prodotto che stanno guardando. 

Gli elementi dell’etichetta

L’etichetta del vino fornisce molte indicazioni importanti sul prodotto. Queste includono il nome, la regione di produzione, il produttore, il contenuto di alcol, la varietà del vitigno e l’annata. Ognuna di queste informazioni è, a suo modo, fondamentale per conoscere e apprezzare un vino.

  • La regione di produzione indica il clima e il terreno in cui sono coltivati i vitigni, e può influenzare il sapore e il carattere del vino. Ogni regione vinicola ha le proprie caratteristiche climatiche, geologiche e culturali. Ad esempio, i vini prodotti nella regione del Chianti in Italia sono noti per essere corposi e tannici, mentre i vini prodotti nella regione Champagne in Francia sono noti per essere frizzanti e complessi.
  • La varietà del vitigno indica il tipo di uva utilizzata per produrre il vino. Viene indicata nell’etichetta (ad esempio, Chardonnay, Cabernet Sauvignon, Pinot Nero), insieme alla percentuale utilizzata. Questo è particolarmente importante per i vini “a taglio”, prodotti da più di una varietà di uva. Il vino che ne deriva ne risulta influenzato nel gusto, nell’aroma e nella struttura. Ad esempio, un Cabernet Sauvignon con una percentuale elevata di Merlot potrebbe essere più morbido e fruttato rispetto a un Cabernet Sauvignon puro. Allo stesso modo, uno Chardonnay con una percentuale elevata di Pinot Bianco potrebbe essere più fresco e fruttato rispetto a uno Chardonnay puro.
  • Il grado alcolico indica la quantità di alcol etilico presente in 100 ml di vino, espressa in percentuale. Determinato dalla quantità di zucchero presente nell’uva, è uno degli elementi che va necessariamente riportato in etichetta.
  • Un’altra indicazione obbligatoria sulle etichette di vino è quella degli allergeni: solfiti, latte e derivati, uova. Gli allergeni devono essere indicati attraverso menzioni o simboli specifici, secondo il vademecum del 26 luglio 2017 elaborato dalle Politiche Agricole.
  • Il numero di lotto identifica un insieme di bottiglie confezionate in un ristretto lasso di tempo e in condizioni sostanzialmente identiche. Si trova in etichetta preceduto dalla lettera “L” ed è un numero predefinito dall’imbottigliatore. Il numero di lotto può essere progressivo o contenere la data dell’imbottigliamento.
  • La Denominazione di vendita ci indica la sua origine. Sono sigle nate per garantire la qualità del patrimonio agroalimentare italiano e combattere le contraffazioni. Per intenderci stiamo parlando delle sigle DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta), che negli ultimi anni hanno sostituito o si sono affiancate alle sigle DOC (Denominazione di Origine Controllata) e IGT (Indicazione Geografica Tipica).


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L’importanza dell’annata

L’ annata indica l’anno in cui le uve sono state raccolte e trasformate in vino. Ogni vendemmia è diversa, influenzata dal clima, dalle condizioni meteorologiche e dalle tecniche di coltivazione e vinificazione utilizzate. Pertanto, due bottiglie di vino della stessa denominazione ma con annate diverse potrebbero avere caratteristiche organolettiche divergenti, e così di conseguenza il sapore, il carattere e perfino il prezzo (in base alla quantità di uva prodotta in quell’anno).

Un’annata calda può produrre un vino con un sapore più fruttato e una maggiore quantità di zuccheri, mentre un’annata fresca può produrre un vino con un sapore più acido e meno zuccheri.
Tuttavia, ci sono piacevoli eccezioni: in alcune regioni vinicole, come la Borgogna in Francia, le annate più fredde possono produrre vini di grande qualità, mentre in altre aree, si pensi alla California, le annate calde possono produrre vini eccezionali. In generale, le annate migliori sono quelle in cui le uve sono state coltivate in condizioni climatiche ideali, con temperature moderate e una quantità adeguata di pioggia.

Indipendentemente dall’annata, sono il produttore del vino e le tecniche di vinificazione ad avere un impatto significativo sulla qualità del vino. Vediamo insieme un esempio di successo.


Chiusa Grande: una cantina che investe nelle proprie etichette e nelle certificazioni

Il consumatore è chiamato a leggere le note riportate sulle retro etichette, e a verificare la corrispondenza fra intento e risultato.

È questa la missione ambiziosa dell’azienda vitivinicola abruzzese Chiusa Grande. 

Una cantina che propone un cambio di rotta rispetto alla maggior parte dei produttori. Tutto comincia da un’idea, un’emozione ben precisa che il vino in questione deve saper suscitare nell’animo del consumatore, a partire dalla “mera” lettura dell’etichetta. A ritroso vengono stabilite le caratteristiche organolettiche, le tecniche di vinificazione più idonee e, solo allora, l’ubicazione e le modalità di conduzione delle vigne. 

L’emozione prende finalmente forma e consistenza, ed è pronta per essere versata in un calice. Un aspetto fondamentale che crea un legame empatico fra vino, azienda e consumatore, dando vita ad una solida relazione di reciproca fedeltà. 

Seguendo la volontà di Franco D’Eusanio, rimane fortemente legata alla filosofia su cui si fonda: la Vinosophia, sintesi dell’amore incondizionato per la natura. Il vino è concepito innanzitutto come piacere e godimento di cui ognuno ha diritto e, proprio per questo, l’azienda vuole preservare tutte le caratteristiche di salubrità e genuinità del prodotto.

Così nascono le etichetta “IN PETRA”: un bianco ed un rosso (Trebbiano d’Abruzzo DOC Biologico e Montepulciano D’Abruzzo DOC), che riscoprono un antico legame con il territorio e la tradizione e che soddisfano le aspettative dei più esigenti appassionati e degustatori di vino.

Chiusa Grande investe molto nelle certificazioni, ritenute una garanzia a tutela del consumatore: BIO, AIAB, ISO 9001, ISO 14001, VIVA per l’ambiente e per l’emissione di Co2 nell’ambiente (tra le 25 in tutta Italia), KOSHER, NOP-USDA, IFS, BRC. Vanta il privilegio di essere fra i più certificati produttori Italiani.

chiusa grande- bottiglia- vino- etichetta

A te la scelta!

Il mondo del vino è vasto e affascinante, ma può essere difficile navigare tra le diverse opzioni disponibili. Quando si sceglie un vino da servire o vendere, è importante comprendere le informazioni contenute sull’etichetta.

Leggere l’etichetta di una bottiglia di vino è importante per comprenderne la composizione, l’annata e le caratteristiche organolettiche.

Singoli elementi che, sommati, riescono a comporre il puzzle e a orientarti in base all’occasione, ai tuoi gusti o a quelli della tua clientela.
Cosa aspetti? Visita il catalogo vini BFG e fai la tua scelta!